#per le cose che contano
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lumioluna · 15 days ago
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il mio 2025 me lo costruirò pieno di amore e di speranza e di gioia e di traguardi e di risate spudorate alla facciaccia di tutto quello che è fuori dal nostro controllo. un bacio grande a tutti quelli che mi leggono, buona fortuna anime luminose!
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ilpianistasultetto · 3 months ago
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GOVERNI come piacciono a me non ne ho mai visti e credo sia anche giusto, visto che siamo 60milioni di teste diverse. Qualche rara volta, in 50anni, ho visto qualcuno che ha provato a dare forma a qualche mio desiderio, nulla piu'. E per 50 anni ho applaudito (poche volte) o contestato (piu' volte) le scelte di partiti a me piu' vicini. Una sola cosa non ho mai fatto, dare colpa alle opposizioni. Contestate, si, ma non incolpate. Per me contano i miei e non gli altri, altrimenti li avrei votati. Per me conta la tua onesta' perché ho votato te e non le ruberie di altri. Se altri rubano m'indigno ma se rubi tu, m'incendio e ti schifo a vita. Oggi invece e' una moda dare la colpa agli altri. C'e' paura per l'aumento di reati odiosi che colpiscono il cittadino comune? E' colpa della sx perche' e' lassista.. Aumentano gli sbarchi o, comunque, sono sempre migliaia di migliaia? Colpa dei buonisti di sx che non vogliono controlli e impediscono i rimpatri. CI sono pensioni da fame e stipendi da schiavi? Colpa dei sindacati che vanno a braccetto con la sx. E Giù, giu', fino alle colpe dei magistrati di sx, degli insegnanti di sx, della cultura di sx, dei fannulloni di sx. Non ce la fanno proprio a prendersela con loro stessi o con i politici che hanno votato perche' non riescono a risolvere praticamente niente. La cosa non e' che poi, al fin fine, mi meraviglia tanto perche' sono cose che vedi tutti i giorni: la colpa e' del vicino di casa, del datore di lavoro, di quel ladro di amministratore del condominio, del fisco che spolpa, del politico incapace..mai nessuno che adombra un dubbio: "saro' io il coglione fuori posto che ho bisogno di un punto di vista diverso dal mio? @ilpianistasultetto
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angelap3 · 8 months ago
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Se avete due minuti, leggetela è bellissima!❤️😘❤️
Mentre mia moglie mi serviva la cena, mi feci coraggio e le dissi:
«voglio il divorzio».
Vidi il dolore nei suoi occhi, ma chiese dolcemente:
«perché?».
Non risposi e lei pianse tutta la notte. Mi sentivo in colpa, per cui sottoscrissi nell’atto di separazione che a lei restassero la casa, l’auto e il trenta per cento del nostro negozio. Lei quando vide l’atto lo strappò in mille pezzi e mi presentò le condizioni per accettare.
Voleva soltanto un mese di preavviso, quel mese che stava per cominciare i’indomani:
«devi ricordarti del giorno in cui ci sposammo, quando mi prendesti in braccio e mi portasti nella nostra camera da letto per la prima volta. In questo mese ogni mattina devi prendermi in braccio e devi lasciarmi fuori dalla porta di casa».
Pensai che avesse perso il cervello, ma acconsentii…
Quando la presi in braccio il primo giorno eravamo ambedue imbarazzati, nostro figlio invece camminava dietro di noi applaudendo e dicendo:
«grande papà, ha preso la mamma in braccio!»
il secondo giorno eravamo tutti e due più rilassati. Lei si appoggiò al mio petto e sentii il suo profumo sul mio maglione.
Mi resi conto che era da tanto tempo che non la guardavo. Mi resi conto che non era più così giovane, qualche ruga, qualche capello bianco.
Ii quarto giorno, prendendola in braccio come ogni mattina, avvertii che l’intimità stava ritornando tra noi: questa era la donna che mi aveva donato dieci anni della sua vita, la sua giovinezza, un figlio. Nei giorni a seguire ci avvicinammo sempre più.
Ogni giorno era più facile prenderla in braccio e il mese passava velocemente.
Pensai che mi stavo abituando ad alzarla, e per questo, ogni giorno che passava la sentivo più leggera. Mi resi conto che era dimagrita tanto.
L’ultimo giorno, nostro figlio entrò all’improvviso nella nostra stanza e disse:
«papà, è arrivato il momento di portare la mamma in braccio».
Per lui era diventato un momento basilare della sua vita.
Mia moglie lo abbracciò forte ed io girai la testa, ma dentro sentivo un brivido che cambiò il mio modo di vedere il divorzio. Ormai prenderla in braccio e portarla fuori cominciava ad essere per me come la prima volta che la portai in casa quando ci sposammo… la abbracciai senza muovermi e sentii quanto era leggera e delicata… mi venne da piangere!
Mi fermai in un negozio di fiori. Comprai un mazzo di rose e la ragazza del negozio mi disse:
«che cosa scriviamo sul biglietto?».
Le dissi:
«ti prenderò in braccio ogni giorno della mia vita finché morte non ci separi».
Arrivai di corsa a casa e con il sorriso sulla bocca, ma mi dissero che mia moglie era all’ospedale in coma…
Arrivai di corsa a casa e con il sorriso sulla bocca, ma mi dissero che mia moglie era all’ospedale in coma. Stava lottando contro il cancro ed io non me n’ero accorto.
Sapeva che stava per morire e per questo mi aveva chiesto un mese di tempo, un mese perché a nostro figlio rimanesse impresso il ricordo di un padre meraviglioso e innamorato della madre.
Lei aveva chiaro quali fossero I dettagli, I semplici dettagli, che contano in una relazione. Non sono la casa, la macchina, I soldi… queste sono cose effimere che sembrano saldare un’unione e invece possono dividerla.
A volte non diamo il giusto valore a ció che abbiamo fino a quando non lo perdiamo.
Autore sconosciuto
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ross-nekochan · 4 months ago
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Cercare un appartamento in Giappone è un'esperienza a sè che in Italia non ho mai fatto (per ovvie ragioni) e che, personalmente trovo tanto stressante (lo è già di suo, poi i giapponesi ci mettono il loro).
(Scrivo quindi queste cose senza sapere niente di come funziona in Italia e in Europa, quindi in caso funziona uguale e bestemmio troppo questo popolo, fatemelo sapere senza problemi).
Partiamo dalle cose belle, quelle che gli stranieri metterebbero nei reels di Instagram mostrando quando il Giappone sia futuristico e attento al cliente.
1. Quando sono entrata in agenzia mi hanno dato un bottiglietta piccola di tè verde
2. Quando vai a vedere un appartamento abbastanza lontanuccio dalla sede, prendono l'auto e ti portano di qua e di là, raccontandoti i pro e i contro della zona
Passiamo alle cose brutte. Costa decisamente troppo.
Traslocare di per sé è caro perché devi pagare il trasporto e (credo) una cifra per la firma del contratto.
In Giappone quando entri in un posto nuovo le spese non si contano.
Esistono prima di tutto 2 voci:
1. 礼金 (reikin) una cifra di ringraziamento per il padrone di casa
2. 敷金 (shikikin) la cauzione, che paghi quando entri ma sono le spese che servono al padrone di casa quando esci (pulizia e altro)
Poi, esistono le spese per l'agenzia che ti fa da garante: una volta entrati si paga dal 40% fino al 100% dell'affitto e poi, in base al tipo di contratto, paghi o una volta l'anno o una piccola somma (tipo l'1% dell'affitto) ogni mese.
Poi il cambio delle chiavi (circa 200€), le pulizie complete, la disinfestazione, altre menate di assicurazione ecc.
Alla fine dei giochi, entri che devi pagare letteralmente un intero stipendio per tutte le spese. Minimo minimo metà stipendio, ma è veramente economico se riesci ad arrivare a quella cifra (e, se ci riesci, vuol dire che c'è qualche altra voce nell'affitto mensile, quindi i soldi se li prendono da un'altra parte).
Poi devi pensare agli elettrodomestici perché qui non ti danno niente: lavatrice, cucina, frigorifero, elettrodomestici, stoviglie, tavoli, sedie, mensole ecc. Zero assoluto, tutto vuoto.
In ultimo, ma non per importanza, ti devi preoccupare se accettano o meno gli stranieri.
Poi, gli spazi. Piccoli, se non piccolissimi. Mi aspettavo una cosa del genere, ma a volte è veramente troppo. Non è difficile infatti trovare monolocali (che monolocali non sono, sono proprio "stanze") di 13-15 metri quadri. Considerando che dentro ci deve essere lo spazio per la cucina e il bagno, quello che rimane è a malapena lo spazio per il letto.
La stanza più grande che ho visto oggi è di 20 metri quadri (non in foto) e, nonostante fosse bella ampia, mi ha fatto pensare che forse sarebbe meglio passare al futon giapponese (così lo metto via in armadio durante il giorno e arrivederci).
Poi l'armadio. Sono femmina ma dei vestiti mi interessa zero e non a caso quando sono venuta 2 valigie sono state abbastanza. La mia roba estiva entra tutta abbondantemente in una valigia sola. Nonostante ciò, in un'altra camera che ho visto l'armadio era talmente piccolo che penso non sarebbe entrato quasi niente di quello che ho. Era molto nuovo e pulito quindi bello tant'è che la ragazza ha detto che è molto in voga... ma, personalmente, dopo che ho visto l'armadio e quanto cupo e buio fosse l'ambiente per me è un grande no. (Foto 3)
L'appartamento che invece era la mia prima scelta perché potrei raggiungere l'ufficio persino a piedi è anche grande abbastanza con un armadio decente, ma non è stato ancora pulito (foto 2) e non sapendo quanto a fondo puliranno sono leggermente impaurita (nonostante io sia zero schizzinosa, ma quando è troppo è troppo).
Poi, quello che loro considerano "importante" sono per me europea solo delle frivolezze. Esempi sono essere vicini a un grande supermercato; se i ristoranti sono più per "gruppi" o se puoi andare da solo; la ragazza che mi ha mostrato i posti mi ha detto che mi consiglia di cambiare tutto della serratura (anche tutte e due se ce ne sono due) perché sono una ragazza (il mondo vede questo paese il più sicuro al mondo eppure le donne giapponesi sono quelle che si sentono meno al sicuro al mondo, perché non sanno che giungla sia fuori). Poi ovviamente mi chiedeva in quale zona preferissi vivere, ma, da straniera, non ne ho la più pallida idea né mi interessa. L'unica cosa che mi interessa è essere vicino all'ufficio, niente più.
Altra cosa che mi ha stranita è la velocità con cui decidono. C'era in programma di andare a vedere un'altra camera, ma era stata appena presa.
Il motivo è abbastanza comprensibile (dal loro punto di vista) perché spesso si cambia lavoro o si è costretti a fare trasferimenti lunghi per lavoro. In più, come mi ha detto la ragazza, le persone che vivono in un posto che non piace sono tante, quindi a un certo punto si decidono e cambiano. Nonostante costi così tanto cambiare stanza... e questa per me è la follia più folle di tutte.
Quando ho incontrato persone adulte di 40-50 anni e passa che vivono nella mia sharehouse mi sono chiesta in parte come facciano... ora considerando quanto pago di affitto con spese incluse e tutte le stoviglie ed elettrodomestici e quanto poco costi solo entrare (50.000 yen che io credevo fossero esagerati) ho capito perché lo facciano. E questo la dice lunga su quanto possiamo essere poveri pur essendo lavoratori in questo paese.
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frammenti--di--cuore · 1 month ago
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Ti diranno di restare fermo, di non fare più niente, di rassegnarti, che tanto va bene così, che il mondo gira lo stesso anche se tu sei fermo.
Ti riempiranno la testa di bugie, facendoti credere che i tuoi sentimenti non contano niente, che quello che senti dovresti non sentirlo, che quello che vuoi fare non è la cosa giusta, perché la cosa giusta è rassegnarti a quello che qualcun altro ha deciso fosse giusto per te.
E tu, tu lì che fai a botte con la verità, perché tu la tua verità la conosci ma preferisci non credere a lei, preferisci credere alla verità di chi nel tuo mondo non ci ha nemmeno mai messo piede.
Perderai occasioni, momenti irripetibili, non guarderai paesaggi mozzafiato, non sentirai la vita che ti cammina sulla pelle, solo perché hai creduto alla voce di qualcun'altro mettendo a tacere la tua. Non hai idea di cosa ti attende e non lo saprai mai finché continuerai a vivere ciò che ormai conosci a memoria, fin quando continuerai a considerare giuste le cose sbagliate. Non hai idea di cose succede non appena rompi le catene: la vita diventa musica e non potrai fare a meno di cantarla.
zoe, coach motivazionale pt.non lo so
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diceriadelluntore · 15 days ago
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Bilanci
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Equilibrio: dal latino aequilibrium, comp. di aequus «uguale» e libra «bilancia». Tra i vari significati, in usi fig., proporzione fra le parti, esatta distribuzione dei varî componenti di un insieme (Vocabolario Treccani, voce Equilibrio).
Se c'è un augurio che mi va di condividere in questo posto fatto di amici ed amiche, alcune diventate davvero carissime e "fisiche", di altri conoscenti, di persone sconosciute dietro blog diventati intimi, è quello di trovare più equilibrio.
Se sui piatti della bilancia sono posti pesi uguali, c'è equilibrio in quanto la somma delle forze lascia la bilancia in uno stato di quiete. Pertanto, che si riesca a padroneggiare il caos che ci circonda, dosando la giusta risposta alle forze avverse. Vorrebbe dire essere più padroni di sé stessi.
Perchè siamo circondati da eccessi: di dolore, di sperpero, a volte persino di sberleffo e di ironia. Troppo caldo per troppo tempo, troppa acqua in poco. Troppa violenza quando servirebbe ragione, troppa ragione quando servirebbe l'incoscienza del sentimento. Troppo formalismo, troppa pratica. Troppa impazienza, troppo risentimento.
Non è un augurio alla terzietà (anch'essa a volte uno stesso estremismo), perchè siamo sempre chiamati ad essere di parte quando serve, è un augurio all'abbandono della logica estremista, alla polarizzazione selvaggia, come se tutte le scelte della vita siano equiparabili ad un interruttore "acceso\spento". Io non voglio esserlo.
Auguro ancora tanti errori che fanno imparare, momenti di tristezza da ricordare quando si è felici, pensieri assurdi che ci fanno dubitare della nostra salute mentale (se ne esiste una definitiva).
Auguro che vi vogliate bene, perchè non solo è una delle poche cose che contano, ma perchè, come diceva una grande scrittrice, può anche finire che "conosci te stesso e ti prenderai in antipatia" (Amelie Nothomb).
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elenascrive · 1 year ago
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Buon Compleanno a Te,
che sei tra le persone
più pure e meravigliose
che Io abbia avuto
la fortuna di conoscere
Tu che sai apprezzare ogni cosa
che Ti viene fatta con il cuore,
giacché possiedi la capacità straordinaria
di saperle individuare
perché per Te sono queste le cose
che contano davvero!
Hai un’anima d’altri tempi
luminosa, garbata
generosa e paziente
che fa di Te
La Donna Eccezionale che sei,
che sono sempre più felice
di avere come Amica!
Grazie infinite per la Tua Amicizia
e per la Tua Stima incredibile
che mi fa sempre venire voglia
di essere Migliore!
Sei Grande Martina Cara!
Auguroni di cuore!
Ti voglio bene
Tua Elena
@elenascrive
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be-appy-71 · 4 months ago
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"Ricorda le cose che contano veramente.
Non trascurare le persone importanti
della tua vita.
Non sottovalutare i piccoli piaceri
che possono renderti felice adesso.
Non dare nulla per scontato.
Ricorda di respirare
a pieni polmoni oggi e non vivere
in apnea rincorrendo il domani.
E soprattutto non dimenticare
chi sei veramente.
Se perdi te stesso hai perso tutto.".. ♠️🔥
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~ Giuseppe Donadei ~
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canesenzafissadimora · 3 months ago
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Siamo fatti davvero per pochi.
E pochi sono fatti davvero per noi.
Ci si deve assomigliare nel cuore.
Ci si deve sentire.
Ci si deve scoprire, piano piano, nella verità.
Non ci si deve perdere nel tempo, nonostante tutto.
Bisogna saper andare oltre, perché OLTRE è il luogo che appartiene solo alle anime speciali.
Sono poche ma essenziali le cose che contano davvero e che tengono unite le anime che CI e SI tengono..
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occhietti · 1 year ago
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Questo è il mio augurio per tutti...
Un Natale con le cose che contano...
Buon Natale di ❤️
@occhietti
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vividiste · 11 months ago
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Grande Anima ❤
"Ho perso molto, il mio lavoro, ho perso i miei capelli, le mie certezze, ma non la speranza e la voglia di immaginare. Era come se la malattia mi porgesse, assieme al dolore, degli inaspettati doni. Quali? Vi faccio un esempio… Non molto tempo fa, prima che accadesse tutto questo, durante un concerto in un teatro pieno, ho notato una poltrona vuota. Come una poltrona vuota?! Mi sono sentito mancare! Eppure, quando ero agli inizi, per molto tempo ho fatto concerti davanti ad un pubblico di quindici, venti persone ed ero felicissimo! Oggi… dopo la malattia, non so cosa darei per suonare davanti a quindici persone. I numeri… non contano! Sembra paradossale detto da qui. Perché ogni individuo, ognuno di noi, ognuno di voi, è unico, irripetibile e a suo modo infinito.
Un altro dono! La gratitudine nei confronti della bellezza del Creato. Non si contano le albe e i tramonti che ho ammirato da quelle stanze d'ospedale. 
Un altro dono. La riconoscenza per il talento dei medici, degli infermieri, di tutto il personale ospedaliero. Per la ricerca scientifica, senza la quale non sarei qui a parlarvi. La riconoscenza per l'affetto, la forza, l'esempio che ricevo dagli altri pazienti, i guerrieri, così li chiamo. E lo sono anche i loro familiari, e lo sono anche i genitori dei piccoli guerrieri. Quando tutto crolla e resta in piedi solo l'essenziale, il giudizio che riceviamo dall'esterno non conta più. Io sono quel che sono, noi siamo quel che siamo. E come intuisce Kant alla fine della Critica della Ragion Pratica, il cielo stellato può continuare a volteggiare nelle sue orbite perfette, io posso essere immerso in una condizione di continuo mutamento, eppure sento che in me c'è qualcosa che permane! Ed è ragionevole pensare che permarrà in eterno. Io sono quel che sono. Voglio andare fino in fondo con questo pensiero. Se le cose stanno davvero così, cosa mai sarà un giudizio dall'esterno? Voglio accettare il nuovo Giovanni. Come dissi in quell'ultimo concerto a Vienna, non potendo più contare sul mio corpo, suonerò con tutta l'anima.
E Ancora: «Ho due vertebre fratturate, e tremore e formicolio alle dita. Nome tecnico: neuropatia. Proprio io che devo suonare il pianoforte. Ma non potendo più contare sul mio corpo, suonerò con tutta l'anima».
E così fa, Giovanni Allevi. Dopo due anni, rimette le mani sul pianoforte. Ed emoziona l'Ariston. Il brano si intitola Tomorrow. Perché, dice, «domani, per tutti noi, ci sia sempre ad attenderci un giorno più bello. più bello.
Giovanni Allevi🌻
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ilpianistasultetto · 1 year ago
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Si intensificano i blocchi stradali degli agricoltori con i loro trattori. Le cose sono due: o vengono denunciati gli agricoltori che attuano il blocco o la polizia che presidia i blocchi per abuso d'ufficio. Dico questo perche'qualche mese fa questo governo ha fatto una legge ad hoc per evitare i blocchi stradali, per evitare disagi a migliaia di automobilisti che avevano urgenza di spostarsi o andare al lavoro. Addirittura si era tirato in ballo il mancato intervento dei mezzi di soccorso, vigili del fuoco o ambulanze che trasportavano malati gravi in ospedale. Con queste motivazioni il governo ha venduto la legge ai cittadini italiani. Pugno, duro, anzi, durissimo. Adesso non succede niente di tutto questo? Naturalmente la politica tutta, dx e sx, fanno finta di niente perche' per loro contano solo i voti e non vogliono inimicarsi nessuno (poi si meravigliano che la gente non va piu' a votare). Naturalmente, capisco e quasi sempre approvo certe forme di lotta quando nessuno presta attenzione a certe grida di dolore ma odio profondamente i due pesi e due misure perche' il prezzo lo paga sempre chi e'piu' povero, il piu' debole, chi non ha la politica alle spalle che li aiuta in cambio di voti. I ragazzi che bloccano le strade vanno davanti al giudice e gli agricoltori no? I ragazzi che imbrattano le fontane vanno davanti al giudice e chi scarica il letame sulle strade, no? PAESE DI MERDA.
@ilpianistasultetto
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deep-oblivion · 6 months ago
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Eccomi qui, di nuovo, a scrivere nel pieno della notte, in preda all' ennesima crisi, che poi non so nemmeno io come definirla correttamente: un mix di sintomi fisici, pensieri catastrofici, preoccupazioni, ansie, paure. Mi trovo sdraiato sul letto, nel vano tentativo di tranquillizzarmi per cercare di dormire almeno un po', ma in queste condizioni credo sia impossibile. Scrivere qui, forse è l' unica cosa che posso tentare di fare, quantomeno per schematizzare ciò che mi passa in questi momenti. Questa, credo sia la quarta volta che mi capita di ritrovarmi in questa situazione nel giro di tre mesi ed inizio davvero a preoccuparmi. La cosa peggiore in tutto questo è il dover fare finta che vada tutto bene domani, nonostante il fatto di non aver dormito e la spossatezza che mi lasciano questi sintomi. Nella maggior parte dei casi evito di parlarne con mia madre, anche se lei è l'unica che riesce a trasmettermi un senso di tranquillità, ma se posso evitare di vederla preoccuparsi e stare male a causa mia, è meglio. Altro problema è il dover nascondere tutto questo ad altri parenti, i quali mi trovo "costretto" a frequentare nel weekend ed in particolare uno, che è sicuramente una delle cause maggiori del crollo della mia tranquillità e stabilità emotiva. Una persona morbosa, lunatica, un maniaco del controllo, di quelli che ti contano anche quanti capelli hai in testa, che quando esci di casa sembra ti stia aspettando per chiederti dove stai andando e a che fare, manco fossimo in una caserma a fare rapporto, che è sempre lì in agguato, ad aspettare che tu faccia un qualsiasi errore, anche per le cose più banali, per poterti rimproverare e farti la paternale. Uno di quei soggetti subdoli e prepotenti, che arrivano a sfruttare le tue debolezze per sentirsi forti nei tuoi confronti e poterti sovrastare psicologicamente, facendoti sentire un errore come essere umano. Mi chiedo quando troverò la forza ed il coraggio di riuscire a troncare questo genere di rapporti tossici, che davvero non auguro a nessuno. Ho tanta rabbia dentro verso questa persona, una rabbia accumulata negli anni, talmente tanta che ormai mi basta sentire solo pronunciare il suo nome per rendermi nervoso. Ci sarebbero tanti dettagli da descrivere nel rapporto con questa persona, ma credo di aver scritto già troppo. Posso solo concludere dicendo che chi arriva a dire ad un proprio nipote, sempre stato rispettoso e gentile con tutti: "tu sei un peso per la tua famiglia", per via della sua insicurezza e ansia, beh altro non si potrebbe considerare che come un vigliacco. Posso perdonare uno sbaglio, ma non una cattiveria.
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janniksnr · 7 months ago
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mental breakdown di fine giornata lavorativa perché io odio questa vita da adulta e lo so che forse è perché sto lavorando e studiando contemporaneamente ma odio stare qui otto ore al giorno e tornare a casa stanca morta tanto da non avere voglia manco di leggere un libro o guardare un film o uscire a socializzare (forse questo non dipende dal lavoro ma vbb) ieri per la prima volta dopo due mesi ho visto un film per intero, ho impiegato due mesi per leggere un libro di 250 pagine, non riesco a rispettare i miei piani di studio non sto più seguendo nessuno sport mi sto perdendo letteralmente tutto non sapevo manco ci fosse una partita stasera e lo so!! lo so benissimo che sono cavolate che le cose che contano sono altre ma sento che in questi mesi mi sto perdendo tutto quello che succede intorno a me e la cosa non mi piace per niente
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rraskolnikovv · 5 months ago
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troppo spesso facciamo l’errore di credere che gli altri sappiano esattamente cosa ci passa per la testa, cosa proviamo e come vediamo il mondo. siamo per scontato che giri nello stesso modo per tutti, con la medesima importanza che noi diamo alle cose che davvero contano. e ci incazziamo, da morire, quando gli altri non rispecchiano questo concetto, quando esprimono il loro modo di essere in maniera inconcepibile, senza pensare che è esattamente così che noi appariamo agli altri. ci sembra superfluo comunicare, è più semplice credere che se avessero voluto l’avrebbero fatto, senza magari fermarci e riflettere sul fatto che tutti hanno gli stessi interrogativi, le medesime paure di esporsi, di aprirsi. tutti possiedono difese ed è così sbagliato interpretare senza cognizione di causa ciò che accade, senza conoscere cosa c’è dietro e senza mettersi lì a spiegare perché qualcosa pesa così tanto per noi. è più semplice colpevolizzare chi non si prende cura di noi quando siamo i primi a non saperlo fare.
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curiositasmundi · 8 months ago
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Non c’è in giro nessuno di votabile. Questa politica ormai non ha più senso. Strillano e litigano ma alla fine non cambia mai nulla. Chi comanda davvero del resto oggi è ben lontano da Roma, a regnare sono i mercati finanziari, i grandi fondi d’investimento. Se paeselli come l’Italia alzassero la testa ed osassero occuparsi seriamente di povertà, di giustizia sociale e di vera qualità della vita sarebbero nei guai. Gli sciacalli si siederebbero al tavolo verde del casinò finanziario globale a puntare sul loro fallimento. Paesi come l’Italia sono sotto ricatto e quindi del tutto impotenti sulle cose che contano davvero. A Roma sono lasciate giusto le beghe di condominio come si vede tutti i giorni. Una caciara sui dettagli e poi non cambia mai niente. Nessun uomo nero, nessun complotto. Idee dominanti che si fanno sistema. Capitalismo finanziario globale. Entità ormai sovranazionali come i fondi d’investimento che controllano di fatto le economie e quindi i destini nazionali oltre che lobbismo fuori controllo. Se un paese osasse ribellarsi alla logica del profitto prima di tutto e ad ogni costo, se un popolo osasse alzare la testa rifiutando lavori usuranti perfino dentro che servono giusto per sopravvivere e pagarsi qualche dipendenza per dimenticare, si scatenerebbero gli sciacalli tra gli applausi di altri presunti alleati pronti ad approfittarne. La legge del mercato che è quella della giungla. E più un paese è indebitato, più è ricattabile. Proprio come l’Italia che infatti non conta nulla a livello internazionale e nonostante decenni di campagne elettorali e di alternanza, non cambia mai nulla di sostanziale. Paesi come l’Italia devono lavorare per restare lontano dal baratro finanziario e per riuscire a pagare i debiti. Punto. Con la grottesca aggravante che l’Italia si è specializzata nel produrre beni di lusso per soddisfare l’ego bulimico dei pochi ricchi del pianeta mentre la povertà domestica dilaga. Emblematiche poi le guerre degli ultimi anni decise da chissà chi e chissà per cosa, con l’Italia che si è sempre arruolata senza fiatare ed ignorando la volontà popolare. Perché conviene ma anche per restare nel prestigioso club del pensiero unico e del lobbismo fuori controllo. Profitto prima di tutto e sopra ogni cosa. Legge della giungla. Nessun complotto, idee dominanti e egoistico conformismo di classi dirigenti sempre più schiettamente interessate solo alla propria carriera poltronistica. Per questo tu voti Caio e Sempronio che promettono miracoli, poi arrivano nei palazzi e non fanno nulla oppure si rimangiano tutto. La Meloni è solo l’ultimo caso di una lunghissima serie. Eppure nessuno parla delle cause. I cittadini che ancora abboccano ai partiti si scannano tra loro dando la colpa ai nemici e difendendo i propri beniamini, senza rendersi conto che il problema è a monte e li riguarda tutti. È un problema di democrazia che è stata fagocitata da poteri economici molto superiori agli staterelli da secolo scorso, con classi dirigenti ridotte a rappresentanti del pensiero unico che fanno giusto finta di litigare sotto elezioni per mantenere una parvenza di democrazia. La vera politica oggi la fanno i cittadini più che i politicanti. Con le loro scelte quotidiane controcorrente. Informandosi, selezionando, tentando vie nuove. La vera politica oggi la fanno le associazioni che nella realtà sociale s’impegnano a colmare i fallimenti di questa fasulla democrazia, più che i partiti. E la vera politica la fanno le aziende innovative che cercano alternative all’autodistruzione consumistica personale e del pianeta. Sta emergendo una nuova coscienza che ha capito come il pensiero unico capitalista ci sta trascinando in un pericoloso vicolo cieco. Il profitto non è il motore di una società ma il suo cappio.
[...]
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